Riders: Autonomi o Subordinati? Facciamo Chiarezza
- Admin
- 14 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 apr

Negli ultimi anni, le strade delle nostre città si sono popolate di una nuova figura: il rider. Giovani e meno giovani, in bicicletta o scooter, che consegnano cibo, pacchi e ogni genere di merce. Ma qual è il loro status giuridico? Sono lavoratori autonomi o subordinati? La risposta non è semplice e il dibattito è più vivo che mai.
Un Confine Sfocato
Il nodo cruciale della questione risiede nella difficoltà di inquadrare univocamente l'attività dei riders nelle tradizionali categorie del diritto del lavoro. Inizialmente, molti venivano considerati lavoratori autonomi, liberi di scegliere quando e quanto lavorare. Tuttavia, la realtà dei fatti è spesso diversa.
Le piattaforme digitali, infatti, pur lasciando una certa libertà ai riders, esercitano un controllo significativo sulle modalità di svolgimento del lavoro. Algoritmi che assegnano le consegne, sistemi di valutazione che influenzano le opportunità di guadagno, istruzioni dettagliate sull'esecuzione del servizio: sono tutti elementi che sfumano il confine tra autonomia e subordinazione.
Etero-organizzazione: La Chiave di Volta
Un concetto chiave emerso nel dibattito è quello di "etero-organizzazione". Introdotto dal Decreto Legislativo n. 81 del 2015, questo termine indica una forma di organizzazione del lavoro in cui, anche se non c'è un tradizionale rapporto gerarchico, le modalità di esecuzione della prestazione sono definite dal committente, anche tramite piattaforme digitali.
In parole semplici, se la piattaforma decide come, quando e dove il rider deve lavorare, siamo più vicini alla subordinazione che all'autonomia.

Cosa Dice la Giurisprudenza?
I tribunali italiani hanno espresso pareri discordanti sulla questione. Alcune sentenze hanno privilegiato l'aspetto della libertà di scelta degli orari e della possibilità di rifiutare le consegne per qualificare i riders come autonomi. Altre, invece, hanno posto l'accento sul controllo esercitato dalle piattaforme e sulla dipendenza economica dei riders, riconoscendo la natura subordinata del rapporto di lavoro.
La giurisprudenza più recente sembra orientarsi verso un riconoscimento maggiore della subordinazione, soprattutto in presenza di una significativa etero-organizzazione.
Quali sono gli elementi che fanno pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra?
Autonomia: Libertà di scegliere gli orari, possibilità di rifiutare le consegne senza penalizzazioni, gestione indipendente della propria attività.
Subordinazione: Obbligo di rispettare turni, necessità di accettare un certo numero di consegne, ricezione di istruzioni dettagliate, dipendenza economica da un'unica piattaforma, sistemi di valutazione e controllo stringenti.
Il Futuro del Lavoro dei Riders
La questione è tutt'altro che risolta. L'evoluzione normativa e giurisprudenziale, sia a livello nazionale che europeo, è in continuo movimento. La direttiva UE sul lavoro tramite piattaforme digitali, ad esempio, rappresenta un importante passo avanti per la tutela dei diritti dei riders.
In conclusione, la classificazione giuridica dei riders è una sfida complessa, che richiede un'attenta analisi delle specifiche modalità di svolgimento del lavoro.
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