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Vendemmia turistica: come gestirla in sicurezza


Da molti anni in alcune zone del nostro Paese si è cercato di regolamentare il fenomeno dell'enoturismo. Con il protocollo sottoscritto in data 12 luglio 2023 dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro e dall’Associazione Nazionale Città del Vino sono state fornite alcune regole generali da osservare che hanno una valenza nazionale e che, se rispettate, pongono i titolari delle aziende al riparo da qualunque accertamento degli organi di vigilanza.


Analizziamo brevemente gli oneri burocratici che gravano sull'azienda agricola che ospita gli enoturisti.




Come funziona la vendemmia turistica


La vendemmia turistica è quella attività saltuaria posta in essere da “enoturisti” che, in alcune occasioni, partecipano direttamente alle attività della vendemmia nelle cantine e nei terreni di produttori di vini di alta qualità.


Questa attività non può considerarsi rapporto di lavoro. Essa non comporta l’erogazione di alcun emolumento in denaro o in natura e deve essere:


a) ristretta a poche ore, al mattino o al pomeriggio;


b) non può essere svolta nella stessa settimana per più di due volte presso la stessa azienda;


c) i filari della vendemmia debbono essere riconoscibili e distinguibili da quelli ove si svolge la normale attività di vendemmia, con esclusione di svolgimenti promiscui delle due attività;


d) le coordinate mappali e catastali ove si svolge la vendemmia turistica vanno segnalate, in via preventiva, allo sportello unico delle attività produttive (SUAP) o sportello equipollente.




Responsabilità organizzative per i titolari delle aziende vitivinicole


La vendemmia turistica deve essere svolta con la supervisione di tutor aziendali specificamente formati che potranno seguire contemporaneamente al massimo 8 turisti.

Il tutor deve vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza e garantire il perseguimento delle finalità ricreative. Sia i tutor che i turisti avranno l’onere di indossare cartellini identificativi con la scritta “tutor” e “vendemmiatore turista”.

Ai turisti dovrà essere vietato l’accesso ad ambianti diversi da quelli ove si svolge la didattica (con spazi ed illuminazione adeguata) e l’utilizzo di attrezzature che presentano un pericolo.


La vendemmia si deve svolgere in assoluta sicurezza: l'azienda dovrà mettere a disposizione indumenti, calzature e attrezzature; il tutor, oltre a vigilare, dovrà fornire indicazioni sia in relazione agli strumenti da utilizzare che ai comportamenti, con assoluto divieto, per gli enoturisti, di svolgere le operazioni di carico e scarico delle cassette di uva e di conduzione di qualsiasi macchina agricola.


Prima dell’inizio dell’attività turistico-didattica, l’azienda dovrà stipulare apposita assicurazione per responsabilità civile nei confronti dei turisti, garantendo il rispetto delle disposizioni locali anche in relazione alle comunicazioni delle giornate dedicate alla vendemmia turistica.


Prima dell'avvio dell'attività enoturistica l'azienda dovrà comunicare al Comune, attraverso il SUAP, o sportello equipollente, una serie di dati come:

a) numero di polizza assicurativa e la scadenza;

b) nominativo del referente aziendale e del tutor;

c) luogo di svolgimento dell’attività con il richiamo ai fogli mappali e l’orario in cui le attività verranno svolte;

d) generalità dei vendemmiatori turisti.




Controlli e documentazione da conservare


L’azienda ospitante deve conservare e mettere a disposizione del personale dell’Ispettorato tutta la documentazione richiesta dal protocollo.




L'argomento è stato trattato volutamente in modo sintetico e semplificato. Per maggiori informazione potete contattarci attraverso i consueti canali.

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